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Rovereto, 7 marzo 2010 A presentare ufficialmente il candidato sindaco dei Verdi c’era ieri a Rovereto Marco Boato che portava anche i saluti del nuovo presidente Aldo Pompermaier. «Un nuovo simbolo e un candidato che sia l’auspicio di una Rovereto più viva, politicamente rinnovata, trasparente nelle istituzioni» ha esordito. Il candidato è Mauro Previdi, medico chirurgo del Santa Maria del Carmine di Rovereto e già consigliere comunale con Ballardini, rieletto poi nelle legislature Maffei e Valduga, dalle quali si dimise per assumere prima e mantenere poi il ruolo di presidente di Amr. Sul mancato matrimonio con il Pd e la coalizione del grande centro si è espresso, con il capogruppo Ruggero Pozzer, Pino Finocchiaro: «Un’alleanza con i Democratici sarebbe stata logica, ma le condizioni dettate da Upt, Udc, Patt erano inaccettabili: se qualcuno ha il diritto di farci degli esami, sono i cittadini». D’accordo Boato: «L’Ulivo era un’altra cosa, c’era pari dignità tra le parti: qui è mancata. L’Idv non ha ancora deciso ma finora gli altri si riuniscono a 4, lasciandola col cappello in mano sulla porta». Boato non ha escluso un’eventuale alleanza con Idv e con cittadinanza attiva, mentre Finocchiaro si è espresso sul ballottaggio: «Non vi si arriverà probabilmente, ma sarebbe un sogno». Il candidato ha poi chiarito i termini del proprio impegno: «Siamo in evoluzione: a livello nazionale vogliamo coniugare sensibilità sociali e ambientali che valgano per ogni partito e su questo Rovereto può essere una fucina innovativa. Da qui slogan e simbolo Rovereto viva-Verdi-Società e ambiente. Saremo il partito che manterrà ogni promessa, coinvolgendo cittadini e giovani: perché non sentano più l’esigenza di finire gli studi per andarsene». Se più d’uno ha ribadito di «non volere un candidato che faccia il professore», sono stati il capogruppo Ruggero Pozzer e la giovane Giorgia Nisi a enunciare priorità: «Ciclabili, emergenza casa, politiche dei rifiuti, no all’inutile variante ovest e all’edilizia speculativa».
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